Abbiamo letto più volte quali saranno i digital marketing trend per il 2019, e fra questi impossibile non citare il marketing dei micro moments. Google ha definito questi momenti i frammenti che compongono il digital journey del consumatore, dei touch point fra un’azienda e un cliente.
Essere presenti e rispondere alle necessità del buyer persona in ogni occasione in cui si manifestano questi micro-moment corrisponde ad avere o meno successo, a diventare leader e punto di riferimento per il proprio settore.
Una prima considerazione da fare è relativa al perché siano diventati così fondamentali questi micro-momenti. La prima risposta è senza dubbio perché l’approccio al web si è (quasi) definitivamente trasferito sul mobile.
Le ricerche da device mobile hanno superato quelle da desktop e questo implica una maggior fluidità di tutte quelle attività che fino a pochi anni fa erano relegate all’uso di un computer. Anche nel settore B2B, infatti, lo switch verso il mobile è diventato fondamentale ,per esempio, per account e decision-maker.
Cosa sono i micro-moments
Cosa sono questi micro-moments ce lo spiega Google. Sono classificati in quattro macro categorie: I want to go moment, I want to do moment, I want to know moment, I want to buy moment. Si tratta di tipizzazioni del comportamento del buyer persona che lungo il digital journey riflette, ricerca, salva, condivide.
La vostra azienda dovrà guadagnarsi l’attenzione prima, la considerazione poi, infine la fiducia del consumatore o cliente, sia che operiate in una realtà del settore B2C o B2B. Come? Prevedendo attività che rispondano alle esigenze del cliente e lo accompagnino alla finalizzazione di un’azione, che si tratti di un acquisto, di una sottoscrizione o della generazione di un nuovo lead.
I motivi per cui ci rivolgiamo ai nostri smartphone o tablet durante la giornata possono essere i più vari. Siamo in cucina e dobbiamo preparare il pranzo? Potremmo essere interessati a cercare on line una ricetta, magari una video ricetta nella forma how-to.
Mentre siamo al supermercato e dobbiamo scegliere cosa comprare potremmo essere interessati alle caratteristiche di questo o quell’alimento. Se dobbiamo valutare di cominciare un corso di inglese, ci interesserà scoprire gli orari, i docenti con relative schede, il programma, magari sapere se ci sono video lezioni da scaricare, o ancora se è possibile iscriversi direttamente on line.
Strategia digital marketing: essere presenti, essere utili, essere veloci
In base alle specificità della vostra realtà è importante individuare una strategia per anticipare e soddisfare le necessità dell’utente in ogni singolo micro-moment. Una strategia che, per forza di cose, non potrà essere standard, ma dovrà essere ragionata e customizzata sulle aspettative e sugli obbiettivi della vostra azienda. Per far sì che i micro-moments diventino vostri alleati nell’elaborazione di una strategia di digital marketing occorre innanzitutto rispettare poche e semplici regole: essere presenti, essere utili, essere veloci. Nulla di più semplice no?
- Essere presenti significa esserci nel momento in cui il potenziale cliente sta cercando un’informazione. Le statistiche ci dicono che il 33% dei consumatori finisce per acquistare un prodotto o un servizio da una realtà diversa da quella che aveva in mente proprio perché nel momento del bisogno quest’ultima non è stata in grado di soddisfarlo. Comparire ai primi posti nelle ricerche per le keyword che ci interessano è il primo traguardo da prefissarci.Attenzione, però, è importante anche prevedere quali saranno le ricerche future. Puntare su una determinata keyword non basta più, occorre monitorare la situazione e seguire la fluidità della rete.
- Essere utili significa dare un contributo di qualità al digital customer journey del potenziale cliente. Offrire contenuti coerenti, risposte chiare, come garantire un servizio di assistenza raggiungibile da mobile 24/24 per esempio, o nel caso di un e-commerce di vestiti rendere il più facile possibile la selezione di colori e taglie nella scelta di un capo. In sintesi, dare all’utente un’esperienza quanto più completa che possa convincerlo a scegliervi.
- Essere veloci significa eliminare gli step, anticipare le esigenze del cliente, correre come un fulmine. L’87% dei clienti fa una ricerca on line prima di entrare in un negozio, ma ben il 40% dichiara di abbandonare un sito web se ci mette più di 3 secondi a caricare una pagina. Inoltre, i micro-moments sono spesso sovrapposti e portano l’utente a compiere diverse azioni in sequenza sul vostro sito web, che oltre a essere (serve ancora dirlo?) mobile oriented dovrà essere velocissimo a caricarsi. Per monitorare la velocità esiste il tool di Google Pagespeed insight, in grado di analizzare la velocità di caricamento delle pagine sui diversi device.
Siete pronti per le sfide di digital marketing di questo 2019 appena cominciato? Continuate a seguirci per restare aggiornati e contattateci per scoprire come possiamo aiutarvi a far crescere il vostro business.