Riescono a fermare lo scroll incontrollato sui social, incuriosiscono con le loro scene di vita quotidiana, suscitano empatia spingendo all’interazione: stiamo parlando degli influencer.
Che i content creators sui social siano diventati parte della strategia digitale delle aziende era risaputo, ma in territorio elvetico – ammettiamolo – qualche perplessità c’è sempre stata.
È con la pandemia che probabilmente qualcosa è cambiato: negozi chiusi, scarse interazioni sociali dal vivo e uso smoderato degli smartphone. Risultato? Le aziende non hanno saputo resistervi e hanno ceduto.
Tuttavia, non crediamo si tratti di un fenomeno strettamente legato alle restrizioni sociali. E le statistiche ce lo confermano.
Sempre più aziende decidono di affidare la sponsorizzazione dei propri prodotti o servizi agli influencer più popolari sui social, perché sono persone che hanno la capacità di spingere gli utenti all’acquisto semplicemente consigliando qualcosa che, in un modo o nell’altro, “gli ha cambiato la vita”.
È conveniente includere una strategia di influencer marketing diretta ad un target svizzero?
Nel 2020, l’Università di Lucerna ha condotto uno studio molto approfondito, volto ad analizzare l’impatto dell’influencer marketing sugli utenti, aziende e gli stessi creators.
I dati che sono emersi indicano con assoluta chiarezza che sì, coinvolgere gli influencer all’interno della propria strategia di marketing digitale, può rivelarsi una scelta davvero vincente.
E molte aziende lo hanno capito già da un pezzo: nel 2020, il 28% delle aziende intervistate hanno già collaborato con i creators sui social e il 44% è a lavoro per farlo nel breve futuro.
Ma perché questo improvviso interesse verso personaggi più o meno conosciuti sui social?
La risposta è visibilità e quindi più vendite: il 53% dei marketers che hanno implementato una strategia di influencer marketing per la propria azienda, ha dichiarato che il ritorno sull’investimento (ROI) è stato nettamente superiore rispetto ad altre forme di pubblicità offerte dal mondo digitale.
Ma non sono solo le abilità comunicative degli influencer a far alzare il fatturato. Un ruolo chiave, in questo “strano” triangolo aziende-influencer-utente, lo svolge il target con cui i creators svizzeri comunicano direttamente: i Millennians.
Il 60% dei giovani, infatti, li segue con costanza e ben il 56% di loro lo fa soprattutto per avere dei consigli sui propri acquisti.
Anche se, come sappiamo, gli utenti social non sono consapevoli di aver bisogno di un determinato prodotto/servizio, la capacità del creator di intercettare e influenzare bisogni e desideri dei propri followers li rende – agli occhi di chi li segue – affidabili, vicini alle proprie esigenze e più “umani”, anche se famosi e quindi “irraggiungibili”.
Per questo motivo i millennians si fidano molto di più di un influencer, che di uno spot televisivo o dei risultati di ricerca di Google.
Influencer Marketing in Svizzera: due esempi di successo
Come non parlare di lei, la donna che prima di tutti ci ha creduto e che ha fatto della figura dell’influencer una vera e propria professione digitale: Chiara Ferragni.
Dopo tantissime campagne di successo, è riuscita a sbarcare anche in Svizzera, diventando ambasciatrice digitale e testimonial di Hublot, produttore di orologi di lusso vodese.
Image source: vanityfair.it
Alla conclusione dell’accordo, l’imprenditrice digitale ha dichiarato come i valori dell’azienda svizzera, quali passione, determinazione e unicità, rispecchiassero il suo percorso di vita, sia come donna che come business woman.
Un’unione di vedute quindi, che piace molto ai followers e che fa riflettere sul potere che gli influencer esercitano sulle persone: non si tratta di strani meccanismi o stratagemmi particolari, ma solo di credibilità e fiducia. L’utente si sente quindi rassicurato nel momento dell’acquisto e soprattutto ne sente la necessità, perché ciò che viene presentato o proposto dall’influencer, assume quasi un valore nuovo e definisce in qualche modo lo “status sociale” di chi lo possiede.
Difficile per brand appena nati o poco conosciuti trasmettere tutto questo, non trovate?
Ma c’è anche un altro caso che merita la nostra attenzione e che riguarda la promozione del territorio.
Tutti noi sappiamo quanto il settore turistico abbia sofferto a causa dell’emergenza sanitaria e di quanto fosse necessaria un’attività di promozione che spingesse le persone a viaggiare e a riscoprire le meraviglie dei propri territori.
Ed è proprio quello che ha scelto di fare la Svizzera all’inizio dell’estate 2021: l’ente Svizzera Turismo (ST) ha indetto lo Switzerland Tourism Influencer Summit, un evento che vede 27 influencer provenienti da tutto il mondo (per un totale di circa 3,2 milioni di followers) incontrarsi a Lugano, alla scoperta delle meraviglie del territorio.
L’evento non è una novità di quest’anno, ma post-pandemia acquisisce un valore del tutto nuovo: un tour che mira a far conoscere la Svizzera da un punto di vista completamente diverso, catapultando l’utente direttamente sul luogo, attraverso foto, stories e reels e spingendoli a inserire la Svizzera al primo posto della wishlist tra le destinazioni turistiche più interessanti e affascinanti da visitare. È stato persino lanciato un nuovo hashtag per l’occasione: #inLOVEwithSWITZERLAND.
E il vantaggio competitivo che ne consegue è enorme.
L’influencer marketing in Svizzera ha quindi un posto tutto nuovo all’interno dell’universo digitale. E ben presto non potrete esimervi dal prenderlo in considerazione anche per la vostra attività online.